Ma cosa abbiamo fatto noi di male nelle vite passate? Cheeeeeeee?
Quale terribile colpa siamo stati chiamati ad espiare per dover strippare ogni volta così?
Per carità, tutto molto romantico, tutto molto bello, ma…uno si sintonizza, va un secondo a farsi il caffè, risponde ad un messaggio WhatsApp e si ritrova il Benevento 4-3?! 
Che poi, sia chiaro, io alla fine contro la compagine campana non ho niente e mi spiace pure che le cose per loro si mettano male, che siano stati più sfortunati di chi la B la meriterebbe davvero. Però NO. Cioè, ma anche NO. Veniteci a salvare dal cardiopalma. Quante giornate mancano? Oddio-help.
Credo fermamente che la Lazio abbia trovato la sua dimensione, la sua bellissima "raison d’etre", credo pure che, allo stesso tempo, non abbia superato i momenti di blackout. Come una breve ZONA ROSSA in mezzo al campo. E poi gli altri segnano….
Ne parlo in tono rilassato, in realtà profondamente isterico.
I biancocelesti hanno una tipologia di gioco del quale può non infartare solo Farris.
I ragazzi sono ispirati, non lagnosi, fanno però fatica a rimanere tutti concentrati per tutto il tempo.
Ci porta gioia, ma anche millemila imprecazioni.
Addio alla vacuità, avanti con la speranza pur sapendo che forse morirai disperato.
DOMENICA BESTIALE
La Lazio ha vinto, la Roma ha perso, il Napoli ha pareggiato.
Il tifoso gode così. Certo, i 3 punti sono d’oro, non si snobbano 5 reti e tutto porta acqua al mulino Formelliano in ‘sto momento complicato. 
I ragazzi di Inzaghi/Farris si sono accaparrati un’altra vittoria e rimangono aggrappati alla zona Champions, allontanando pure i giallorossi. 
Vittoria sofferta, fegato grosso, VAR, autogol… ‘nzomma, non ci siamo fatti mancare nulla.
CIRO ON FIRE
Questa partita ha segnato il ritorno al gol di Immobile e non un ritorno al gol qualsiasi, ma fondamentale. 
Si è fatto parare il rigore da Montipó, è vero, ma alla fine della fiera, ho solo una cosa da dire davanti a tanto dannarsi l’anima: CHISSENEFREGA.
 Nonostante un secondo tempo angoscioso, ripeto CHISSENEFREGA. 
***Croce e delizia dei Fantallenatori; Correa, finalmente.
MURIQI DIFENSORE
Non è una battuta, non è una cattiveria. Sono seria e consapevole delle mie azioni: sogno un Muriqi difenZZZore!
Tare c’ha scommesso soldi e belle parole, mettetelo in retroguardia e vedrete…vedrete che i 20 mln non sono andati buttati alle ortiche.
Peccato quel piccolo dettaglio che lo fa attaccante. Ma non è mai tardi per riscoprirsi nuovamente in un ruolo nuovo. E se non mi credete, chiedete a Parolo che a tutto è stato chiamato, tranne che al suo copione originale.
Vedat, non è mai tempo perso per regalarci ‘na gioia.
QUARTO POSTO
 La Champions è possibile? 
Forse sì, o forse no, ma è sicuramente da sottolineare l’ovvio che è diventato ai nostri occhi: questa squadra ha bisogno di alternative VERE, titolari intercambiabili. Ha bisogno di rifiatare senza spremere i propri calciatori sino allo stremo delle forze.
E lo si evince dal fatto che, nell’arco di 90 minuti, passa dalla bellezza alla tensione, rischia e spreca tantissimo.
Lazio-Benevento è stata la partita manifesto di quello che ho appena affermato.
Non voglio togliere alcun merito alla Lazio.
E se dal principio faceva a tratti cagare, OGGI può crederci, può aspettare un piccolo scivolone della Juve, si aggrappa all’ Atalanta. Non si può sbagliare e la tensione massima è segnata sul calendario, quando il Napoli alzerà l’asticella: 22 aprile.
Un’altra Campana, quella tosta. 
È un momento decisivo.
Si può fare e disfare. Sempre sul filo del rasoio. È una questione atavica per noi che tifiamo Lazio.
Questa ultimissima parte di campionato è tendenzialmente una martellata senza lo stadio. E mi manca. Mi manca andare a zonzo per le scalette lanciando bestemmioni, mi manca pubblicare 100 Instagram stories in cui ci si divertiva o si sbraitava. Spesso entrambe le cose.
 Mi mancano i tempi d’oro del tifoso e sono stufa di queste pay TV che si fanno la guerra, che fino all’ultimo non sai dove dovrai sintonizzarti.
 
P.s Torneremo sugli spalti e non andremo via mai più. Senza gli spalti, questo calcio è è molto meno. Con l’arrivo della Superlega è NIENTE.

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